Di cosa si tratta

Il peeling, come trattamento per levigare e migliorare l'aspetto della cute, è conosciuto fin dall'antichità. Numerose testimonianze ci pervengono dall' Egitto, dalla Grecia, dalla Turchia, dall' India e da Babilonia. Infinite sono le sostanze utilizzate: zolfo, pomice, polveri minerali, polveri di piante e fiori finemente macinate e miscelate a sostanze ed ingredienti di origine vegetale.

In epoca moderna, l'utilizzo e le sperimentazioni con vari tipi di peeling, ci riportano a P.G. Unna, dermatologo tedesco, che studiò e sperimentò con successo numerose sostanze e metodiche peeling. Infatti, nel 1882, descrisse, sperimentò e pubblicò i risultati ottenuti con l'impiego dell'acido salicilico , della resorcina , del fenolo e del tricloracetico. 
 

Un dermatologo inglese, Mackee, utilizzò e sperimentò, pubblicandone i risultati nel 1952, il fenolo per il trattamento delle cicatrici post-acneiche. Si deve a La Gassè la tecnica occlusiva post-peeling al fenolo, sperimentata durante la prima guerra mondiale e importata negli USA dalla nipote Antoinette negli anni ' 30 e ' 40, per il trattamento delle rughe e delle cicatrici post-acneiche. 
L'uso del tricloracetico, dell'acido salicilico e dell'acido lattico, è divenuto sempre più popolare dagli anni ' 70 agli ani ' 80, periodo in cui Van Scott, Yu e Murad divulgarono i risultati ottenuti nella terapia di numerosi inestetismi e patologie cutanee con l'utilizzo dell'acido glicolico e degli AHA in generale.

Che cosa è il peeling

La pelle è un organo dinamico. Ogni giorno lo strato corneo elimina, attraverso un meccanismo fisiologico, un numero infinito di cellule cheratinizzate. Il peeling chimico è una forma accelerata di esfoliazione che avviene attraverso l'uso di una sostanza chimica. Un peeling molto superficiale accelera l'esfoliazione naturale dello strato corneo, mentre un peeling che agisce a livello più profondo crea necrosi e infiammazione nell'epidermide, nel derma papillare o nel derma reticolare. 
Il peeling chimico crea evidenti cambiamenti nella pelle attraverso tre meccanismi d'azione:

  1. Stimolazione del turnover cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo.

  2. Eliminazione di cellule epidermiche danneggiate e degenerate, che saranno rimpiazzate da cellule epidermiche normali. Questo risultato sarà particolarmente evidente nel trattamento dellecheratosi attiniche e delle pigmentazioni anomale.

  3. Introduzione di una reazione infiammatoria e attivazione dei mediatori dell'infiammazione (un meccanismo ancora poco conosciuto) che attiva la produzione di nuove fibre di collagene e di glicosaminoglicani (meccanismi rivitalizzanti del derma)

Dal momento che peeling che agiscono a livelli epidermici profondi comportano anche rischi di complicazioni ed esiti indesiderati, è indispensabile eseguire trattamenti e terapie che ottengono eccellenti risultati con il minor rischio possibile. 
E' questo il concetto moderno di peeling: eseguendo varie sedute di peeling superficiali o di media profondità otterremo, attraverso un risultato cumulativo, risultati estetici eccellenti e duraturi senza rischi di effetti indesiderati.