La psoriasi è una dermatosi eritemato-desquamativa che si accompagna ad una anormale corneificazione (paracheratosi) associata ad un'attività mitotica epidermica fortemente aumentata. Questa malattia proliferativa dell'epidermide dipende da fattori genetici il cui influsso viene svelato da diversi fattori ambientali. La psoriasi è una delle dermatosi più frequenti: colpisce infatti l'1-2% della popolazione.

Eziopatogenesi

Anche se non tutti i meccanismi eziopatogenetici della psoriasi sono stati chiariti, la maggioranza degli studi concorda nel ritenere che il difetto manifestantesi con la lesione psoriasica sia localizzato nell'epidermide dove il numero delle mitosi è aumentato da 9 a 12 volte. Il tempo di transito delle cellule dallo strato basale a quello corneo risulta così molto più breve che nell'epidermide normale.

Tra i fattori eziologici classicamente riconosciuti un ruolo di primo piano sembrano essere svolti da quelli genetici; il carattere familiare della psoriasi è conosciuto da molto tempo e nel 30% dei casi sono presenti antecedenti familiari. La trasmissione sarebbe autosomica dominante; l'azione dei fillers ambientali (traumi, infezioni, stress, clima,...) permetterebbe la manifestazione delle lesioni nei soggetti geneticamente predisposti.

Il ruolo delle infezioni batteriche condiziona almeno il 30% delle psoriasi infantili, in particolare episodi infettivi rinofaringei sostenuti dallo streptococco; talvolta il ricorso alla tonsillectomia in caso di riaccensioni psoriasiche ripetute conseguenti a tali infezioni, ha portato alla definitiva scomparsa della malattia. 

Infine non bisogna dimenticare il ruolo dei traumi emotivi nello scatenamento della psoriasi e delle sue recrudescenze; può trattarsi di traumi affettivi brutali o di eventi di ordine economico-professionale.

Se il ruolo dei fillers psicologici è oggi ammesso dalla maggioranza degli autori, è tuttavia più discutibile l'esistenza di un profilo psicologico specifico dello psoriasico.

Clinica

La lesione elementare è una chiazza eritemato-desquamativa, generalmente arrotondata e talvolta lievemente rilevata rispetto alla cute circostante.

Lo strato squamoso superficiale è biancastro, sbiadito, la chiazza eritematosa è sovente visibile alla periferia delle aree desquamate.  

La lesione psoriasica è generalmente asintomatica, il prurito può essere provocato dalle terapie topiche, è l'espressione di un contesto psicologico pericoloso. Le dimensioni delle lesioni permettono di classificare la psoriasi a lesioni puntiformi (punctata) e quella a lesioni lenticolari (guttata), tipici aspetti di forme eruttive della malattia nel bambino e nell'adolescente, le psoriasi mummulari, dagli elementi di qualche centimetro di diametro, le psoriasi a placche , spesso estese su ampie superfici. La topografia delle lesioni riveste grande interesse diagnostico. 

La psoriasi si localizza elettivamente asimmetricamente sulle superfici esposte alcontatto e sulla cute corrispondente al versante estensorio delle articolazioni: gomiti e superficie ulnare dell'avambraccio, ginocchia e regioni pretibiali.  cuoio capelluto, regione lombo-sacrale, unghie.

I traumi cutanei possono evocare localmente la comparsa di lesioni psoriasiche (Fenomeno di Koebner). L'evoluzione abituale è cronica; la affezione può esordire a qualunque età ma insorge soprattutto nell'adolescente e nell'adulto giovane e persiste generalmente per tutta la vita; solitamente evolve per riaccensioni che possono durare da diverse settimane a diversi mesi. Le remissioni, rare, sono spontanee oppure determinate da un trattamento.